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Domenica, 12 Luglio 2020 21:43

Essere e fare Acli in tempi di pandemia

Durante la fase di emergenza della pandemia le Acli non sono state a guardare ma hanno messo a disposizione di chi aveva bisogno le loro capacità e risorse. Ne sono venute esperienze inedite che meritano di essere conosciute e valorizzate per l'impegno generoso e intelligente degli operatori e dei volontari coinvolti.

Ora, di fronte alle conseguenze economiche e sociali del Covid che ricadono specialmente sulle fasce deboli, intendiamo aprire uno spazio di riflessione sui bisogni che ci arrivano dal territorio per capire quali sono le priorità da affrontare e qual è il lavoro sociale che ci è richiesto in questo momento.

Nella tavola rotonda del 13 luglio alle 17.30 presso la sede di Cremona, faremo un primo passo per tessere un pensiero comune sui problemi che abbiamo di fronte, sulle energie, le competenze e le strategie necessarie per fare la nostra parte dentro l'attuale situazione di sofferenza sociale.

Tavola rotonda: Essere e fare Acli in tempi di pandemia. Esperienze, pratiche sociali, progetti e reti territoriali

Introduzione di Bellani Carla, presidente Acli provinciali
Intervengono:
Ziletti Gianbattista, direttore Patronato
Perna Maria Cristina, direttore Acli Service
Berettini Franco, presidente Aval
Zavaglio Andrea, presidente Fap
Platè Mauro, referente Acli nella rete Cremona aiuta
Alberto Fusar Poli, per il Circolo di Crema
Enzo Iacchetti, presidente Circolo di Cornaleto

Per seguire l'incontro sulla piattaforma zoom scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Lunedì, 25 Maggio 2020 08:41

#RestiAMO Acli! Le Acli in tempo di Covid 19

#RestiAMO Acli!
Operatori, volontari e soci: siete voi la nostra linfa vitale!
di Paola Vailati
In un periodo storico complesso come quello presente, dove spesso l'emergenza
sanitaria ci ha chiamati ad agire prima ancora che a pensare a come farlo, come Acli
di Cremona, nei nostri Circoli sparsi sul territorio della Provincia, abbiamo assistito al
fiorire di iniziative “dal basso”. Trasformazioni di servizi già esistenti (come nel caso
di Crema), per renderli attuali e compatibili con l'emergenza sanitaria, tanto quanto
realizzazioni di progetti per garantire un sostegno economico alle fasce deboli della
popolazione (come a Cornaleto), o ancora rielaborazioni di strategie per far sì che
campagne Acli nelle quali crediamo fortemente potessero proseguire (come il
progetto “Food for Future”).

scarica la presentazione

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Mercoledì, 01 Aprile 2020 06:42

Bonus baby-sitting e altre agevolazioni

Qui sotto trovate le indicazioni per il Bonus baby-sitting previsto dal Decreto "Cura Italia". Sul sito del Patronato Acli è possibile trovare informazioni anche per le altre agevolazioni: bonus 600 euro per stagionali, autonomi, agricoli e partite iva; congedo straordinario per genitori con figli minori e altri adempimenti.

 

La sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche scolastiche per l’emergenza Coronavirus ha richiesto un intervento da parte dello Stato per far fronte alle difficoltà che in questi giorni stanno affrontando i genitori lavoratori.

Tra le misure introdotte nel Decreto “Cura Italia”, oltre al congedo parentale speciale di 15 giorni, è previsto un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting. Vediamo insieme come funziona.

Chi può usufruirne
Possono richiedere il voucher i lavoratori:

Dipendenti del settore privato

– Parasubordinati e autonomi

Dipendenti del settore sanitario (medici, infermieri, tecnici di laboratorio e radiologia, operatori socio-sanitari) e personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico

Quali sono i requisiti per richiedere il bonus
Il bonus potrà essere richiesto per i figli di età inferiore ai 12 anni, anche in caso di adozione e affido preadottivo. Questo limite d’età non viene applicato quando si è in presenza di figli con disabilità, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati presso centri diurni assistenziali.
La concessione del bonus non spetta quando l’altro genitore beneficia di misure a sostegno del reddito (naspi, congedo parentale ecc.), è disoccupato o non lavoratore.

Quando e come presentare la domanda
Le domande per la concessione del bonus potranno essere presentate all’Inps per tutto il periodo in cui permane la sospensione dei servizi per l’infanzia e quelli scolastici.
Per gli autonomi, non iscritti all’Inps, la domanda dovrà essere inoltrata alle singole Casse previdenziali.

Importo del bonus
L’importo per il bonus varia in base alla categoria dei lavoratori che ne fanno richiesta.

  • Per i dipendenti del settore privato, parasubordinati e autonomi il limite massimo previsto è di 600,00 € complessive per nucleo familiare.
  • Per i lavoratori del settore sanitario, comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico l’importo complessivo massimo per il nucleo familiare è di 1.000,00 €.

Per tutti il voucher sarà erogato dall’Inps attraverso il libretto famiglia e potrà riferirsi alle prestazioni rese dal 5 marzo 2020.

Gli uffici del Patronato ACLI sono chiusi al pubblico causa emergenza sanitaria ma rimaniamo #viciniadistanza, #noicisiamo.

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Lunedì, 30 Marzo 2020 14:11

Distanti ma uniti, il saluto di Carla Bellani

 

Cari amici,

 

un saluto affettuoso a quanti di noi sono a casa malati; una vicinanza particolare a chi è ancora in ospedale, e un forte augurio perchè tutto si volga al meglio.

 

Un vivo rimpianto a quegli amici, parenti, conoscenti che, purtroppo, ci hanno lasciato…

 

L’averli persi ci lascia nella sofferenza per i tanti legami spezzati... e per gli sprazzi di vita e affetti che scompaiono. La loro morte ci richiama più che mai il valore che rappresentavano per noi e la comunità.

 

Ci fa prendere atto che il nostro territorio è ricco di persone che, nel silenzio e fuori dai riflettori, hanno costruito il tessuto esistenziale e umano delle nostre comunità. Un tessuto fatto di istituzioni, di imprese e di lavoro, di chiesa, di politica, di organizzazioni, e tenuto in piedi dalle persone che se ne prendono cura.

 

Prima del tempo del coronavirus, ci descrivevano il mondo globale come dominato dalla disgregazione e dall’individualismo: nel frattempo, dentro la vita dei nostri territori, migliaia di persone silenziose dimostravano, nel quotidiano, che bastava poco per riconoscersi come una sola umanità sulla stessa terra. Donne e uomini che hanno custodito il valore della relazione e della responsabilità per il bene comune, più grande del piccolo perimetro di ciascuno. Hanno insegnato, senza la pretesa di farlo, che vivere non è sopravvivere lottando contro gli altri. Vivere è sentirsi partecipe di un destino comune, fatto di parole e di azioni che nessuno può dire e fare al posto nostro. Grazie a loro, sono stati posti nelle nostre terre semi di vita buona. Apriamo gli occhi su questa ricchezza che ereditiamo e che tocca a noi fa germogliare nel tempo della ricostruzione del dopocoronavirus.

 

Cari saluti

 

Carla

 

 

 

 

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Vicini a distanza. La Direzione Nazionale Acli sull’emergenza coronavirus

La Direzione nazionale ACLI di fronte a quanto sta avvenendo in questi giorni desidera esprimere con forza alcuni indirizzi e scelte.

L’emergenza Coronavirus mette a dura prova il Paese e ormai il mondo intero.

Contenere il contagio e far sì che si possa assistere al meglio chi ne è colpito sono le priorità.

Per questo occorre innanzitutto stringersi attorno alle nostre istituzioni e collaborare, ognuno restando nel proprio ruolo e nelle proprie competenze, perché si possa lottare al meglio.

Noi Acli con i nostri circoli, associazioni e servizi ci siamo da tempo come presidio nelle e delle comunità.

Ciò che sta accadendo non ha precedenti, se non risaliamo all’epoca della grande guerra. È un contagio che provoca chiusura, paura, rabbia, isolamento e perfino morte. Molti di noi hanno vissuto periodi di emergenza. Sappiamo di averli superati tenendosi stretti, lavorando gomito a gomito, collaborando. Questa volta non è così: è un’emergenza che sconsiglia il contatto umano. Dobbiamo stare distanti per lottare insieme contro un nemico che non si vede ma che fa sentire i suoi effetti, su di noi e sul nostro lavoro, sulle nostre aspettative e sul nostro futuro.

Ci rassicura che l’aver sempre sostenuto l’importanza strategica del welfare si riveli ora un fatto decisivo: è proprio grazie alla difesa della salute e del welfare che oggi potremo salvare le vite dei cittadini. Per questo dobbiamo ringraziare in particolare il personale che opera sul fronte sanitario, oggi in prima linea in questa battaglia. Il loro impegno stimola a cercare orizzonti nuovi di impegno sul fronte della cura e a riaffermare che la salute chiama all’impegno di tutta la collettività per uno sviluppo realmente sostenibile.

Siamo ora impegnati, innanzitutto, a rilanciare l’invito ai cittadini a stare a casa e a riorganizzare le nostre attività associative e dei nostri servizi, in modo da aiutare e sostenere la vita e i diritti delle persone e delle famiglie, affinché non manchino a loro i servizi essenziali e si possano sentire garantiti nei propri diritti e tutele.

Per questo faremo uno sforzo ancora maggiore per aiutare da remoto i cittadini e per sostenere la stessa creatività delle persone e delle reti informali e familiari nell’essere correttamente informati e orientati e nel poter restare “vicini” proprio nel momento in cui dobbiamo stare lontani. Specie in considerazione del fatto che ormai la maggioranza degli anziani, ma non solo, nei grandi centri urbani, vivono soli e spesso senza un familiare nello stesso comune.

Anche per noi è uno sforzo notevole visto che anche i nostri circoli, le nostre associazioni, i nostri servizi e imprese sociali, e innanzitutto i nostri volontari e lavoratori sono fortemente messi a dura prova nella loro quotidianità e nella loro stabilità economica e sociale.

A partire da questo quadro della situazione ci preme fare alcune proposte e sottolineare alcuni aspetti.

Innanzitutto fare tutti gli sforzi, anche con nuove imposte eque e sulle grandi ricchezze, nonché coinvolgendo prioritariamente l’Unione Europea, perché non manchi l’adeguata assistenza sanitaria a nessuno. Il sostegno a chi eroicamente sta tenendo in piedi il Servizio Sanitario Nazionale deve essere tangibile e prioritaria.

Crediamo poi che il mondo del Terzo settore, a partire dal ruolo assunto dal Forum del Terzo settore, del quale siamo da sempre attivamente parte, debba essere pienamente accreditato al tavolo delle parti sociali affinché questo nostro mondo possa portare, al pari di altri, il proprio indispensabile contributo, specie in un momento in cui il tema di fondo è la solidarietà e la tutela di chi è più fragile.

Vanno varate misure anche nei confronti di questo mondo in diverse direzioni:

Estendere a tutti gli ammortizzatori sociali, prevedendo Cassa integrazione in deroga,anche sotto i 5 dipendenti, agli enti di Terzo settore e agli enti non commerciali;

Prevedere il differimento di mutui, polizze, bollette;

Prevedere il differimento delle modifiche degli statuti previste dalla riforma del Terzo settore, dell’approvazione dei bilanci consuntivi, della rendicontazione del 5permille, delle altre rendicontazioni di progetti e attività che ora sono sospese;

Istituire per il Terzo settore un fondo di credito speciale a tasso zero o a tasso legale e nel merito della cassa integrazione in deroga, verificare come sostenere lo sforzo finanziario laddove l’obbligo di usufruire prima delle ferie pregresse comporti di fatto un pesante impegno finanziario, che può compromettere la tenuta di tanti enti nonché di tante piccole imprese;

Varare un piano nazionale di emergenza per l’assistenza a domicilio, compresa la diffusione di sistemi di telemedicina e la garanzia di una cassa in deroga e kit di sicurezza anche alle colf che fanno assistenza familiare (impropriamente chiamate badanti). Se cessa l’assistenza familiare molti si riversano negli ospedali e così aumentano costi, sovraccarico del servizio e anche il contagio si moltiplica. Dire di stare a casa è fondamentale e urgente, ma poi a cominciare innanzitutto dalle persone più fragili bisogna garantire una organizzazione del welfare in questo senso, nella massima sicurezza e tutela per tutti.

Molto Terzo settore, come del resto gran parte della nostra economia, è fatta di piccole realtà spesso già nella normalità in difficoltà sull’accesso al credito e sulle strategie finanziarie.

Non è da escludere che si possa entrare in una fase anche più severe nelle quale arrivi a fermarsi il lavoro. Certo fermare o limitare gli spostamenti di oltre 20 milioni di persone può avere un effetto molto forte contro il contagio, ma perché sia il più praticabile possibile e affinché avvenga nel modo meno doloroso possibile serve la garanzia di un sostegno finanziario a costi bassissimi e la certezza di una forte solidarietà economica verso i lavoratori, le imprese e le organizzazioni non profit.

Anche a tal fine ci domandiamo se come la situazione consente poteri straordinari allo Stato e alle istituzioni, non si possa analogamente intervenire per garantire un piano che, solo per la straordinarietà del periodo garantisca a tutti un accesso al credito non oneroso.

Infine, ma non meno importante e prioritario, siamo determinati nel credere che questa emergenza e il richiamo ad una universale solidarietà sia tutt’uno con l’accogliere il grido di dolore e di giustizia che viene da tante persone, famiglie e bambini oggi abbandonati alle porte dell’Europa in fuga dalla guerra. Abbiamo su questo fatto proposte e sottoscritto appelli perché si sblocchi una situazione indegna che limita a una minoranza di persone il soccorso umanitario e l’accoglienza.

Essere solidali ed essere umani sono imperativi che trovano forza e consistenza solo nella loro universalità, e, invece, muoiono quando diventano selettivi. La loro emergenza è la nostra emergenza! Siamo eguali nel chiamarci tutti ad esserci e a spenderci in tal senso, perché da ogni emergenza si esce solo con il dovere della solidarietà. Se ci dimentichiamo degli altri ci sarà sempre qualcuno che si dimentica di noi. E ci sarà sempre qualcuno che è altro da noi. Saremmo un’umanità mutilata.

La solidarietà non va in quarantena, a maggior ragione quando la quarantena deve essere garantita nel modo migliore.

Noi questa umanità proviamo a praticarla da sempre. E per questo in queste ore il nostro ringraziamento va alle volontarie e ai volontari, alle e ai dirigenti, operatrici e operatori, lavoratrici e lavoratori delle Acli, del Caf, del Patronato, di Enaip, del Caa, delle cooperative e di altre imprese coinvolte nel nostro sistema, di tutte le associazioni specifiche: grazie di cuore.

 

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Lunedì, 04 Novembre 2019 12:56

Su la testa! La cooperazione sociale e le Acli

SU LA TESTA! è l’incontro finale del percorso che in questi due anni ha fatto incontrare e lavorare insieme diverse realtà di cooperazione sociale promosse dalle nostre province o che collaborano con loro. L’appuntamento è a Milano il 14 e il 15 novembre

Dalle esperienze condivise sono emersi un documento di lavoro, approfondito nelle tappe di quest’anno di Bergamo e Torino (link audio interventi), e la scelta di passare a una fase organizzativa successiva, sotto forma di “rete leggera”, tra le diverse realtà.

Un appuntamento per approfondire anche le sinergie con l’associazione e consentire a chi vuole promuovere cooperazione e impresa sociale di trovare validi spunti e contatti, di confrontarsi con un’elaborazione utile a tutto il Terzo settore, nonché di conoscere un po’ più da vicino un mondo dove molti giovani, con il loro lavoro sociale e la loro militanza, incrociano e arricchiscono la vita e l’attività della nostra associazione.

Il titolo è un invito innanzitutto a sé stessi. Ad alzare la testa da un lavoro spesso schiacciato nella gestione, assediato dalle logiche del “massimo ribasso”, sia esso quello preteso dal pubblico o da un mercato sempre più “sotto costo” o sempre più dominato da grandi gruppi. Alzare lo sguardo per ridarsi una prospettiva che riparta dall’allearsi e animare, ma innanzitutto riconvocare, le comunità, per creare insieme, e non subire, il mercato, e per ricostruire un’alleanza sulla qualità e sulla riduzione delle diseguaglianze insieme alle città e al “pubblico”.

A rialzare la testa per richiamare tutti a una strategia d’insieme, pubblica e sociale, che non si rassegni ad una società dello “scarto” e che spesso specula sullo scarto, in cui ci si limita a fare qualcosa di “straordinario” o emergenziale per chi è rimasto indietro. Per affermare e praticare l’urgenza e il dovere di un disegno “ordinario” di sviluppo e di welfare, dal profilo universalistico, con tutti e per tutti, che, come tale, ambisca a ridurre le diseguaglianze, l’immobilità sociale e la crescente insostenibilità ambientale e sociale.

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Lunedì, 01 Aprile 2019 19:56

È ora di 730. Se ti serve aiuto, noi ci siamo.

Il Modello 730 non è “una”, ma è “la” dichiarazione dei redditi. È la più diffusa, la principale, e viene fatta tutti gli anni dalla maggior parte dei contribuenti, prevalentemente da lavoratori dipendenti e pensionati.

Inoltre, il Modello 730 può essere presentato da altri soggetti, come ad esempio da chi ha percepito anche redditi da lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva.

Deve essere consegnato all’Agenzia delle Entrate ogni anno entro luglio. Il contribuente può compilare e spedire autonomamente il Modello 730, assumendosi la piena responsabilità di quanto dichiarato, oppure può rivolgersi a CAF ACLI per farsi assistere nella compilazione, delegando così la responsabilità all'intermediario fiscale.

Per fissare un appuntamento presso la sede di Crema:
0373250064 interno 1, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per informazioni consulta il sito del Caf Acli: istruzioni 730

 

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Lunedì, 01 Aprile 2019 19:49

Atlante dello Stato Sociale Italiano

Nasce con un’impronta multidisciplinare e multifunzionale la rivista di sistema ACLI eQUItà: due uscite sono previste in questo anno per i Quaderni – a maggio e a settembre – e tre invece saranno i Numeri Tecnici, attesi per marzo, luglio e novembre.

Questo primo numero ha il compito di presentare il progetto, non troverete dunque al suo interno alcun approfondimento negli ambiti di interesse ma ha un allegato prezioso: l’Atlante dello stato sociale italiano, nel quale viene ricostruito, anche storicamente, il complesso sistema di protezione sociale nel nostro Paese.

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